Il grande formato, un'altra dimensione per la fotografia. Un'altra dimensione in tutti i sensi.
Se siete abituati a scattare in digitale, vi sembrerà di scoprire una fotografia differente: più lenta e riflessiva, ed è proprio qui che risiede il fascino di questi mezzi. Ovvero la possibilità di rallentare il processo fotografico e tutto ciò a cui è legato.
Già immergersi nel mondo dell’analogico richiede un'attenzione maggiore rispetto al digitale: è un metodo strettamente legato alla materia del supporto sensibile che consente di ottenere buoni risultati.
Per il grande formato dobbiamo fare un ulteriore sforzo, dobbiamo addirittura resettare tutto. Per realizzare una fotografia con il banco ottico ci avviciniamo alla meditazione: occorrono diversi minuti prima di scattare una fotografia, un'attenzione maggiore e un rapporto più intimo col soggetto. Poi lo sviluppo della pellicola, o del materiale che si è utilizzato, è un'altra esperienza fondamentale. Infatti nel grande formato non esiste solo la pellicola, ma altri supporti materici come il collodio umido, il dagherrotipo o la carta fotografica stessa utilizzata come negativo e poi stampata a contatto. Inoltre dobbiamo tener conto anche della sua indeterminatezza che caratterizza proprio questa fotografia, ben differente dalla precisione elettronica del digitale.
Vi siete mai chiesti perché le applicazioni per la gestione delle immagini degli smartphone sono piene di filtri creativi? Un motivo è sicuramente il volersi avvicinare proprio a quelle caratteristiche che appartengono all’analogico come i viraggi, le sfocature, gli effetti delle pellicole scadute o ai metodi antichi. E’ da qui che deriva tutto. Poterlo realizzare senza filtri digitali, uguali per tutti, è un'esperienza sicuramente più originale e soddisfacente, un viaggio nel profondo della fotografia.
Per completare l’introduzione a questo corso ci piace riportare un'intervista fatta al grande Joel Meyerowitz, conosciuto soprattutto per le sue foto di street photography, ma anche appassionato e utilizzatore di grande formato da parecchi anni:
“Cambiare il formato fa parte di quelle cose che fanno parte del processo di crescita dell’artista. Comporta rinunciare a qualcosa per ottenere qualcos’altro. Il piccolo formato mi ha insegnato energia, risolutezza e immediatezza … Il grande formato mi ha insegnato la riverenza, la pazienza e la meditazione. Il grande formato trasforma il tuo modo di guardare il mondo. Prima di tutto è capovolto, che è un modo completamente diverso di relazionarsi alle cose. Toglie il contenuto dal contesto, quindi ti concentri maggiormente sui pesi e sui sentimenti. Penso che scattare con l’8×10(pollici) mi abbia cambiato, per il meglio. In qualche modo, di qualunque cosa mi sia accaduta usando questa fotocamera, la sua lentezza e la sua qualità studiata e riflessiva mi hanno calmato. Più ho rallentato, più le cose sembravano parlare con me e più semplici sono diventate“ Joel Meyerowitz.
